STORIE DI FARI * Il Faro di Favignana
di AnnaMaria "Lilla" Mariotti
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IL FARO DI FAVIGNANA A PUNTA SOTTILE Chiunque va per mare sa che spostarsi da un punto all'altro della terra deve seguire rotte prestabilite, seguendo determinati punti di riferimento mediante opportuni rilevamenti. I fari sono per la navigazione costiera indispensabili punti di riferimento per una costante verifica della validità della rotta seguita da qualsiasi imbarcazione. Il faro di Punta Sottile svolge questa funzione da oltre un secolo. Fu costruito nel 1860 a forma di torretta, molto usata a quel tempo, e dato in gestione al Genio Civile di Palermo. Nel 1904 subì una radicale trasformazione ed assunse l'attuale configurazione. La struttura muraria, alta 48 metri sul livello del mare, fu realizzata con pietra tufacea di San Vito Lo Capo, impastata con zolfo al fine di renderla più resistente alle intemperie e più flessibile alle sollecitazioni aerodinamiche. La sua scala interna - a forma elicoidale - era composta da 200 gradini, armati con assi di piombo allo scopo di contribuire alla prevista flessibilità dell'intera struttura. Nel 1912 il faro venne affidato alla Marina Militare e posto sotto la direzione del Comando Zona Fari di Messina (MARIFARI - Messina). Nel 1935 il faro fu abbassato di 5 metri, diventando così 43 metri sul livello del mare. Negli anni successivi (1959 - 1969 - 1972 -1990 - 1991) molti ammodernamenti sono stati eseguiti sul suo apparato funzionale, sia per rendere il faro allineato alle nuove tecnologie e sia per migliorare la sua validità operativa. Oggi il Faro di Punta Sottile è il più importante di tutti quelli esistenti in Sicilia. Esso, infatti, assolve la funzione di avvistamenti aeronavali, perché manda fasci di luce a 45 gradi in altezza, ben visibili dagli aerei. Il suo apparato illuminante è costituito da una lampada alogena da 1000 Watt, mentre l'ottica rotante - composta da quattro lenti ad "occhio di bue" - consente la produzione di lampi luminosi della durata di 0,25 secondi ed eclissi di 7,75 secondi. Il periodo interlente risulta, pertanto di 8 secondi, mentre il periodo totale (giro completo) avviene ogni 32 secondi. La portata nominale del faro risulta essere di 25 miglia (46 chilometri circa), mentre la portata geografica (tiene conto della curvatura della superficie terrestre) è di circa 18 miglia. Per completezza bisogna dire che il faro si vale anche di un apparato di emergenza, capace di emettere segnali dello stesso tipo (sempre un lampo ogni 8 secondi), allacciato alla rete di alimentazione elettrica della Stazione Radar Costiera della M.M. (Maridar).
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