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  CAMOGLI (GE) - Museo Marinaro G. Bono Ferrari
In tempi più recenti la fotografia ha preso il posto del ritratto e in fondo alla prima sala sono esposte molte fotografie dei velieri camogliesi in vari porti del mondo. Questi velieri non erano sempre proprietà di un solo armatore; spesso per poter armare un barco il proprietario lo divideva il 24 carati e, mentre ne teneva una dozzina per sé, cedeva gli altri a chiunque volesse partecipare all'impresa e che non doveva essere necessariamente un uomo di mare. Così spesso un marinaio imbarcato su una nave si trovava
ad esserne anche comproprietario, sia pure per una piccola parte, e ad avere una compartecipazione agli utili. Era così che chiunque poteva migliorare la sua condizione sociale, far studiare i figli, costruirsi anche una casa nuova e magari diventare a sua volta armatore. Questa attività a portato Camogli ad armare, nel suo periodo di massimo splendore, fino a 1914 velieri che portarono il nome della città e dei suoi uomini in giro per il mondo e gli ha procurato il titolo di "Città dei Mille Bianchi Velieri"
 
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